sabato 29 gennaio 2011

True Grit

True Grit
Joel and Ethan Coen, 2010
"People do not give it credence that a young girl could leave
home and go off in the wintertime to avenge her father’s
blood, but it did happen."


Questo è l'incipit di True Grit, l'ultima opera dei fratelli Coen, che racconta la trama molto meglio di quanto potessi fare io. E così salto una parte che mi sta tanto antipatica.

Innanzitutto questo è il film col quale il Drugo si ricongiunge ai Coen, ed allora proprio non si può aspettare: non appena puoi lo vedi. E soprattutto non aspetti l'uscita al cinema in Italia, perché doppiato no, meglio di no. Come si fa a doppiare la voce di Jeff Bridges? Inconcepibile.
 E poi, come accennato, è un film dei Coen. E lo sappiamo tutti, il film peggiore dei Coen è quantomeno godibile. True Grit sembrava (dalle locandine, dal trailer, dalla trama, da tutte le premesse) sembrava, ed effettivamente E', un gran bel film.

I registi dipingono uno scenario fedele all'originale, con personaggi caratterizzanti,  evidenziando la mentalità del posto (e del tempo), l'ignoranza e la squilibrata concezione della giustizia. Allo stesso tempo rendono loro il film, grazie soprattutto ai dialoghi, come sempre brillanti ed ironici. Il risultato finale è pulito, scorrevole. La fotografia e la regia smussano gli angoli ruvidi propri dei western, trasportati in questo remake dall'aspetto rude dei personaggi, dalle sequenze cruente, dall'alcolismo, e dalla voce roca e graffiante di Jeff Bridges. I dialoghi, invece, danno colore: basti pensare alle negoziazioni della bambina. Un connubio perfetto.
Infine: impossibile non elogiare i protagonisti, soprattutto Jeff Bridges che, vabbé, non ha più bisogno di darci conferme, e la giovane, giovanissima Hailee Steinfeld. 14 anni. Cristo.


Rinnovando il consiglio di vederlo in lingua originale, sappiate che in Italia l'uscita è prevista per il 18 febbraio. Molti candidati all'oscar escono in questo periodo in Italia. Che coincidenza.



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