martedì 18 gennaio 2011

Step Brothers

Step Brothers
Adam McKay, 2008.


Due bamboccioni (Will Ferrell e John Reilly) a quarant'anni vivono ancora rispettivamente con la madre ed il padre: non lavorano, non aiutano in casa, hanno gli stessi hobby di un adolescente in piena crisi ormonale e si fanno pestare dai bambini delle elementari. I rispettivi genitori si conoscono, si innamorano e decidono di andare a convivere insieme. Ovviamente se un figlio quarantenne è difficile da sopportare in casa figuriamoci due.

Se Talladega Nights riesce a strapparti qualche risata, o quanto meno a scivolarti addosso senza grossi traumi, con Step Brothers Adam McKay fa molto di più, irritandoti come pochi sanno fare.
Procede in modo ruvido, la pellicola fa attrito con l'intelligenza dello spettatore.
Le gag sono per lo più scontate, idiote, fanno leva sull'uso smodato di parolacce e riferimenti al sesso ed agli organi genitali. I personaggi sono fastidiosi ed il contesto è sempre molto imbarazzante. Come se non bastasse la storia è piena zeppa di moralismi e di comportamenti buonisti, dove anche i più stronzi alla fine diventano buoni e c'è un lieto fine per ogni, singola, cosa, mandando all'aria quel po' di dignità che era rimasta.

Insomma, un bel film di merda che ci regala un sacco di momenti di imbarazzo misto a fastidio, ed anche un po' di ribrezzo. Un film che non ha assolutamente niente per cui valga pena essere visto, se non Will Ferrel che canta “Con te partirò” in spagnolo che, non so perché, mi mette tanta gioia.

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