venerdì 3 giugno 2011

Terms of Endearment

Terms of Endearment
James L. Brooks, 1983
Voglia di tenerezza, la senti per davvero guardando Emma crescere, in costante conflitto con la madre, sposarsi, diventare lei madre, sopportare i dolori della vita; e Aurora, con le sue fragilità, la costante ricerca dell'appoggio nell'unica persona che sarà sempre con lei, la figlia, il suo senso del possesso e la necessità di avere tutto sotto controllo; e Garret, un adorabilmente sfacciato Jack Nicholson, astronauta sciupafemmine nel disperato tentativo di nascondere il suo lato umano. 

Questo dramma, che crede di essere una commedia, sa come rendere partecipe lo spettatore, accompagnandolo passo passo lungo mezzo secolo di vita di queste due donne, mostrando poco per volta, ma sempre quel che basta per comprenderle ed immedesimarsi: la fobia della madre sin da quando la figlia era in fasce, il suo bisogno di cure ed attenzioni dalla morte del marito; la genuinità di Emma, sempre più bella e forte.

Dialoghi calzanti, commoventi, più che capaci di coinvolgerti nel turbinio di emozioni in gioco: come dimenticare l'ultimo discorso di Emma ai figli? O la confessione di Aurora sui propri sentimenti resa alla figlia? Spesso bastano poche parole combinate nel modo giusto per far dare forma ai sentimenti più veri perché, non dimentichiamocelo, le parole sono importanti.
Ogni scelta loro è come se fosse tua, ogni loro sofferenza è un po' la tua.  Sbalzi temporali repentini e situazioni ilari alleggeriscono un racconto quanto più minuzioso, quanto più carico possibile.
132 minuti per raccontare una vita, molto più di quanto ci si possa immaginare. Cose che solo una mano capace poteva coordinare ed un cast eccellente interpretare, non a caso valse 5 (e quali!) premi oscar: miglior film,  miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior attrice protagonista (Shirley McLaine) ed attore  non protagonista (Jack Nicholson).

132 minuti per capire che non importa l'età, o da quanti anni non si fa più l'amore; non importa quanto si è sofferto, quante volte si è strati traditi, quante volte si è stati costretti a perdonare; non importa quanti anni di matrimonio, quanti figli, quanti problemi si hanno; non importa che le paure ti bloccano, ed il tempo passa, e la vita di sfugge via; che tu sia casilinga o astronauta, non importa: si ha sempre voglia di tenerezza.


Aurora: "Di un po', ti provoca qualche reazione sentirmi dire che ti amo?
Garret: "Ed io che credevo di essermela scampata.."
Aurora: "Bé, ora sei in trappola, quindi tanto vale affrontarlo."
Garret: "Non so che altro dire se non la mia frase di circostanza."
Aurora: "E cioé?"
Garret: "Ti amo anch'io, piccola."