martedì 5 aprile 2011

Kick-Ass

Kick-Ass
Matthew Vaughn, 2010
    Dave sembra il protagonista di un teen-movie americano, quelli nei quali un ragazzo impacciato ed insoddisfatto della propria adolescenza cerca di svoltare raggiungendo la popolarità, generalmente per conquistare un ragazza. In Kick-Ass, però, decide ci infilarsi una tuta e difendere chi ne ha bisogno nonostante la totale assenza non solo di super poteri, ma anche di una semplice forma di forza fisica. Nella sua impresa incontra Hit Girl e Big Daddy, anche loro sprovvisti di super poteri ma decisamente più capaci nel campo, trovandosi coinvolto in un affare più grande di quanto potesse immaginare.

   Aspettavo l'uscita in Italia di Kick-Ass da tanto, troppo tempo, e alla fine ho creduto non sarebbe arrivata mai e l'ho visto per conto mio. Ed invece dopo un anno e mezzo dall'uscita americana è successo, ed è anche uscito incensurato seppur (giustamente) vietato ai minori di anni 14, e queste son cose belle nella vita. Sono cose belle perché sono certa il film meriti davvero, ma temo il pubblico medio italiano avrà difficoltà a capirlo.
Kick-Ass rappresenta infatti un'opera più unica che rara nel suo genere, riuscendo a creare un perfetto connubio tra generi diversi ed elementi discordanti, come l'umorismo (auto)caricaturale dei personaggi e la violenza spietata delle loro azioni, anche di Hit Girl: soprattutto di Hit Girl, che ha solo 12 anni ma è capace da sola di sterminare un'intera gang. In questo suo aspetto mi è parso di rivedere Shaun of the Dead, l'horror splatter-demenziale del bravissimo Edgar Wright, che io stessa non avevo inizialmente apprezzato perché troppo "strano", salvo poi ricredermi su tutta la linea e ritenerlo ora uno dei film demenziali meglio fatto e più originale che abbia mai visto. 
   
   Nel non prendersi troppo sul serio Kick-Ass non sfocia mai nel ridicolo. Alcune scene riescono a sorprenderti piacevolmente tenendo il livello d'attenzione sempre alto, in altre è la demenzialità più vera ad avere  il sopravvento, in altre ancora riesci a sentire la tensione o addirittura la commozione. Tutto questo senza risultare mai pesante o troppo calcato, grazie alla bravura della regia e del recitato, alla colonna sonora trascinante ed, ovviamente, alla brillante sceneggiatura tratta dall'omonimo fumetto uscito pochissimi mesi prima del film.
Scansato ottimamente il rischio di rendere il film un teen-movie alternativo, o ancora peggio un film su come l'amicizia possa trascendere il bene ed il male.
Bravi sia Aaron Johnson che Christopher  Mintz-Plasse, che mi hanno fatto morir dal ridere al ritmo di Crazy di Gnarls Barkley; deliziosa Chloe Moretz e grande anche Nicolas Cage.

   Un film da non perdere, anche se certamente non per tutti i gusti, indiscutibilmente originale e del quale mi auguro vivamente ci sia un sequel.

2 commenti:

  1. Anche io attendo un sequel, e concordo sull'originalità del prodotto rispetto alla media dei film derivanti dal mondo del fumetto.
    Ma non hai lo spazio followers!?!?

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  2. Guarda, non voglio mentirti.
    Non so cosa sia lo spazio followers! Sono un po' pigra, lo so.. però se mi spieghi qualcosa non mi offendo! :D

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