domenica 30 ottobre 2011

Super.

Super.
James Gunn, 2010.

   Perché non accade mai che una persona qualunque indossi un costume improvvisato e dopo aver trovato un nome d'effetto inizi a lottare contro il crimine? Perché nessuno ha mai pensato di fare giustizia da sè con armi inventate e costruite nel proprio garage?? Semplice, perché è illegale. Eppure nel cinema sono molti a chiederselo, ultimamente. Ellen Page compresa. Ma la cosa ci sta più che bene: di pellicole su millantanti super eroi, goffi e ridicoli, ne sono uscite diverse, tanto che viene naturale chiedersi quanto si potrà innovare rispetto alla precedente e quanto questa moda smetterà di fruttare a sufficienza. Ma al momento ognuna di esse è riuscita a ritagliarsi uno spazio suo, rimanendo unica nonostante enormi punti in comune.

   In Super il protagonista, Frank D'Arbo (interpretato da Rainn Wilson) sostiene di aver vissuto solamente due momenti perfetti nella sua vita: quello in cui ha sposato la moglie Sarah (Liv Tyler), ex tossico dipendente che sta ricadendo nel mondo della droga e della mala vita, e quello in cui ha fermato un lado in fuga. Lasciato da Sarah cerca di compensare il vuoto concentrandosi sul secondo episodio: dopo una delle sue tante visioni deciderà infatti di diventare la Saetta Purpurea e di lottare il crimine con una chiave inglese. Ad affiancarlo interverrà saettina, Libby (Ellen Page), commessa nel negozio di fumetti dove Frank ha preso ispirazione.

   Quel che rende Super unico nel suo genere è il non essere un dolce compromesso tra azione ed ironia, tra commedia e splatter, come spesso accade. É l'essere l'uno e l'altro estremo, insieme. Super è totalmente idiota, totalmente violento e splatter, totalmente drammatico. Non lasciatevi ingannare dal trailer italiano il quale è riuscito a mostrare gli unici due pezzi con le scritte colorate à la indie ed ha giustamente fatto notare che i protagonisti sono gli stessi di Juno, molto rilevante. Super è un film per chi è forte di stomaco, per chi apprezza l'ironia più scorretta, per tutti quelli che non si imbarazzano facilmente.

   L'altra caratteristica consiste nella totale pazzia dei due personaggi protagonisti. Frank è seguito da visioni sin da bambino: lo stesso progetto di Saetta Purpurea inizia dopo essere stato toccato dal dito di Dio. Anni di umiliazioni lo hanno portato ad accumulare parecchio rancore, tanto da non riuscire a distinguere con chiarezza il bene dal male. Libby è invece una sociopatica, pazza in modo certamente più inquietante. Uno dei personaggi più belli che si possa trovare sul grande schermo: folle, scorretto, violento, volgare ed imbarazzante. Non a caso le è stata riservata una uscita di scena indelebile.

   Mirevole l'immaginazione di Gunn, nel districare la trama con colpi improvvisi ed inaspettati e nel far rivelare la pazzia dei protagonisti in modo graduale e sempre più sconvolgente. Soprattutto, nell'inventarsi una escalation finale commovente ed emozionante, risaltata dalla crudezza delle immagini di contorno: un finale difficile da dimenticare che chiude in modo perfetto questo film irriverentemente originale.

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